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L'origine del caffè!

Il caffè nelle nostre tazze fa un lungo percorso, ma come fa ad arrivarci? Da dove viene? Oggi parliamo di origini e di origine del caffè!

Nel settore dello specialty coffee e del caffè di qualità parliamo spesso di tracciabilità, come valore aggiunto grazie al quale possiamo sapere dove viene coltivato, da chi, come e quando, e quali passaggi compie per arrivare nei paesi di importazione, alle torrefazioni, e poi nella tua box Mirabilia 😀 

In questo articolo ti parlerò proprio di questo e delle sfide che i produttori all’origine devono fronteggiare quotidianamente per produrre caffè. Continua la lettura e facciamo questo viaggio insieme! 

Dall’Etiopia al resto del mondo

L’origine della coffea arabica è stata ricondotta all’Etiopia. È qui che troviamo i primi utilizzi di questa pianta, prima per le foglie e poi, solo successivamente per i suoi frutti. 

Il caffè si è poi diffuso in tutto il mondo, fino a diventare la bevanda più bevuta, dopo l’acqua. Dall’Etiopia, si sposta a oriente, verso lo Yemen e la penisola araba e poi, successivamente, in Turchia. È qui che, tra il 1300 e il 1500, il caffè inizia ad essere consumato anche in luoghi pubblici, come cafés e caffetterie. 

Il caffè diventa, così, un luogo e un momento sociale, oltre che una bevanda. La dimensione della socialità del caffè e la caffetteria come luogo di incontro, si sviluppa successivamente in Europa, dopo l’arrivo a Venezia del caffè, alla fine del 1500,  attraverso le rotte asiatiche, e poi in Francia, dove nel ‘700 la caffetteria diventa il luogo di aggregazione della società civile, di artisti e intellettuali. 

Fino ad ora non si è ancora parlato di Sud America, incredibile, vero? Eppure, il Brasile è il primo produttore di caffè al mondo. Pensa, il caffè in Brasile e nei Caraibi arriva solo nella prima metà del ‘700, importato dagli europei. 

La Coffee Belt: dove cresce il caffè oggi

Oggi parliamo di Coffee Belt, ossia la cintura del caffè: un’area vicina e al di sotto della linea equatoriale (tra il tropico del cancro e il tropico del capricorno) in cui esistono le giuste condizioni per la coltivazione del caffè. Questa cintura va da est a ovest, abbracciando Centro e Sud America, Africa e Asia. 

In questi territori il caffè ha potuto crescere e prosperare, divenendo un’attività economica cruciale per molti 

Paesi. Quanto ai fattori ambientali decisivi, sono essenziali per la crescita e la fruttificazione della coffea: 

  • temperature medio-alte di giorno

  • temperature basse la notte, senza mai andare sotto lo zero

  • luce solare abbondante ma non diretta

Queste condizioni sono possibili nella maggior parte dei casi, quando si tratta di arabica, ad altitudini elevate, le quali contribuiscono all’alternanza di temperature e allo sviluppo organolettico complesso del chicco. La canephora (robusta), invece, può crescere anche ad altitudini più basse e in territori più pianeggianti. 

Centro America

I principali paesi produttori di caffè nell’America Centrale sono: El Salvador, Honduras, Messico, Guatemala, Costa Rica, Nicaragua, Panama. 

Solitamente, nei caffè provenienti da questi paesi, possiamo trovare note di cioccolato, frutta, miele. L’acidità di questi caffè in genere è moderata/alta. Molti caffè che ho assaggiato, coltivati in El Salvador  e Nicaragua, hanno rivelato acidità da far invidia ad alcuni caffè africani!

Insomma, caffè bilanciati, dal gusto pulito e limpido.

Sud America 

I maggiori produttori di caffè in Sud America sono: Brasile, Colombia, Ecuador, Perù, Bolivia.

Il panorama sudamericano è molto variegato. Il Brasile, il più grande produttore, è noto per offrire caffè con bassa acidità e note tendenzialmente di cioccolato e frutta secca. La bassa acidità è favorita dalle altitudini di coltivazione relativamente basse. Puoi trovare tanti caffè brasiliani alla base delle miscele, per noi Italiani, questo è “il caffè che sa di caffè”! 

Africa

Ah! Ma che ti devo dire? Amo i caffè africani. Etiopia, Kenya, Rwanda, Burundi, Tanzania, Malawy, Congo Uganda: questi sono tra i maggiori produttori. 

Questi caffè hanno profili molto diversi rispetto ai caffè sudamericani e un’acidità ben più pronunciata. Le note principali che puoi trovare sono note floreali, fruttate, acidità pronunciata e una tazza brillante e limpida al palato. 

Asia

In Asia i principali produttori di caffè sono: Indonesia, Vietnam, India, Cina, Papua Nuova Guinea, Laos, Thailandia, Yemen.

Si tratta dell’area generalmente meno conosciuta e di un territorio più frammentato, ma questi produttori regalano vere e proprie perle! Anche nella box Mirabilia ho incluso  qualche caffè asiatico stupefacente!!

Il significato del caffè e le sfide i piccoli produttori

Per queste aree produttive la coltivazione di questa pianta è importantissima. In alcuni casi rappresenta addirittura una delle fonti primarie di reddito e figura tra i primi prodotti da esportazione.

È chiaro che l’interesse economico ha portato in molte realtà lo sviluppo di un’industria massificata e diseguale, fondata prevalentemente sullo sfruttamento di forze e suolo e votata alla produzione di una materia prima di qualità bassa. Non nascondiamolo: il caffè è un prodotto coloniale, va detto e va ricordato e la sua storia è fatta anche di sacrifici e di violenze.

Abbiamo però una possibilità: scegliere lo Specialty Coffee. Significa scegliere la qualità e quegli agricoltori e quegli imprenditori che fanno la differenza a livello ambientale e sociale.

Vorrei però soffermarmi anche sulle sfide e i problemi che soprattutto le piccole realtà improntate alla qualità si trovano o si sono trovate ad affrontare. Sono proprio queste difficoltà a passare spesso, purtroppo, inosservate. 

Il Rwanda: il caffè come motore di emancipazione

L’esempio del Rwanda è un caso molto importante, quando parliamo del ruolo del caffè nei paesi di origine e dell’importanza che ha finanziare tale attività in modo sostenibile. 

Come molti paesi produttori di caffè, la storia del Rwanda è stata segnata dallo sfruttamento del colonialismo e dalle violenze perpetrate dai paesi del Vecchio continente. Per lungo tempo il caffè ruandese non è stato commercializzato per la qualità, ma coltivato prevalentemente in modo estrattivo. 

Negli anni ‘90 avvenne poi l'evento che cambiò le sorti del Paese e anche delle colture del caffè. A seguito del genocidio del 1994, le stazioni di lavorazione del caffè furono distrutte e lavorare il caffè divenne praticamente impossibile. 

Solo dopo una decina di anni la coltivazione del caffè fu ripresa. Il governo del Rwanda mise in campo una strategia nazionale improntata alla produzione di caffè di alta qualità. 

Questa scelta è ad oggi importantissima per numerose famiglie, che hanno trovato fonte di reddito in un mercato più sicuro. In particolare, è stato un enorme cambiamento per molte donne che hanno deciso di diventare imprenditrici nel settore dello specialty coffee, sebbene tutt’oggi permangono disparità salariali tra uomini e donne.

[https://www.cbi.eu/story/promoting-equal-rights-men-and-women-rwandan-coffee-sector]. 

I cambiamenti climatici e le sfide ambientali per il caffè. 

Tra le numerose sfide che oggi i piccoli produttori di caffè devono fronteggiare ci sono anche quelle ambientali. I cambiamenti climatici rendono sempre più imprevedibile l’esito di un raccolto e questo si traduce in notevoli preoccupazioni per i farmer e difficoltà economiche. In Guatemala, recentemente, a causa della mancanza di piogge molte famiglie che lavoravano nel caffè hanno visto le loro vite cambiare e sono state costrette ad emigrare per sfuggire a fame e povertà. [https://www.theguardian.com/global-development/2019/jul/29/guatemala-climate-crisis-migration-drought-famine

Non solo, i cambiamenti climatici potrebbero portare, un domani, a uno spostamento della coffee belt o a un suo vero e proprio mutamento. Puoi immaginare lo sconvolgimento che può creare nelle vite di migliaia di persone? [https://sprudge.com/how-is-climate-change-impacting-coffee-180089.html

I cambiamenti climatici si accompagnano anche alle sfide poste da insetti, parassiti e malattie delle piante. Un esempio è quello della ruggine delle foglie, favorita dal cambiamento climatico e molto dannosa per i raccolti. Lo stesso vale per altre specie fungine che, con le temperature più alte, proliferano più facilmente.

Non secondario è l’utilizzo dei pesticidi. Con l’aumento dei danni da insetti e la difficoltà a debellarli, le piantagioni meno attente ricorrono a pesticidi chimici, minando la qualità del prodotto finale. 

Molti agricoltori specialty decidono di abbracciare pratiche sostenibili come la permacultura o di utilizzare fertilizzanti e insetticidi autoprodotti. Dobbiamo incoraggiare queste iniziative, fanno bene all’ambiente e a noi!

I problemi infrastrutturali e il trasporto del caffè 

Per i piccoli produttori i problemi infrastrutturali e logistici sono tutt'altro che trascurabili. In Perù ad esempio molti farmer si scontrano con i pochi investimenti infrastrutturali per il collegamento dei centri più grandi con le zone di piantagione del caffè, e questo è un problema assai diffuso ad elevate altitudini e lontano dai grandi centri cittadini. [https://perfectdailygrind.com/2019/11/a-guide-to-perus-coffee-producing-regional-profiles/]

In altre zone della coffee belt questo è un problema altrettanto rilevante, che mette in difficoltà i piccoli agricoltori meno attrezzati rispetto a player più grandi e strutturati.

Lato importazione, si verificano altri problemi rilevanti, che danneggiano tanto i piccoli produttori all’origine quanto i torrefattori specialty. In un’ottica “specialty” è preferibile mantenere la filiera produttiva più corta e tracciabile. Tuttavia, non sempre è possibile per i torrefattori lavorare seguendo un modello di direct trade (ossia, rapportandosi direttamente con il produttore). Di conseguenza, assumono importanza i trader specialty, ossia intermediari che collegano torrefattori e farmer, e che si occupano della scelta dei produttori, limitando lo spazio di selezione dei torrefattori. 

L’alternativa sarebbe raggruppare diverse spedizioni in un unico container, ma questo porta con sé problemi logistici notevoli e tempi di gestione più lunghi. In altri casi, i torrefattori possono optare per la spedizione aerea, una soluzione che permette di accedere a lotti limitati o produzioni eccellenti, ma poco sostenibile e molto costosa, di conseguenza non percorribile per tutti.

I trader sono sicuramente attori preziosi, ma la prospettiva del commercio diretto è qualcosa che dovremmo abbracciare sempre di più. Esso infatti consente di avvicinare produttori e consumatori, ma non solo: il direct trade permette di limitare le dispersione di valore che si ha quando i passaggi di filiera diventano troppi, come accade nella filiera lunga del mercato commodity.

La filiera corta è qualcosa che in ogni caso, quando si parla di alimenti, dovremmo esigere, una garanzia per tutti, produttori e consumatori.

Dinamiche politico-sociali nei paesi d’origine 

Quando parliamo di paesi produttori di caffè non dobbiamo mai dimenticarci che si tratta di paesi che, in molti casi, vivono condizioni economiche e sociali spesso difficili, diseguale distribuzione della ricchezza e parecchia povertà, per non parlare dello stato dei diritti.  

A questo proposito, le disuguaglianze di genere sono un tema di primaria importanza quando parliamo di caffè. Le opportunità offerte alle donne sono di gran lunga inferiori e più sono le responsabilità e minore è l’accesso a tali posizioni. 

Inoltre, le decisioni economiche e il controllo delle finanze sono spesso nelle mani degli uomini. Le donne restano al margine, in uno spazio ristretto. 

I produttori di caffè specialty offrono spesso maggiori garanzie di inclusività sociale. Nel caso del Rwanda, che ne è un esempio lampante, e di altri paesi il caffè è perfino stato un volano di empowerment femminile, attraverso la costituzione di cooperative femminili e di piantagioni prevalentemente guidate da donne. 

È un percorso lungo e la parità è ancora lontana da essere raggiunta, ma la battaglia si combatte sostenendo le attività e i progetti più virtuosi. A questo proposito, dai un’occhiata al sito di IWCA, la International Women in Coffee Alliance, che riunisce le donne nel settore del caffè in tutto il mondo! [https://www.womenincoffee.org/ataglanceafr

Il C-price un problema per i piccoli 

Uno dei più grossi problemi del settore caffè dal punto di vista economico e finanziario è il fatto che il caffè sia considerato una commodity e quindi è quotato in borsa. In questo senso, parliamo di C-price, ossia il prezzo di quotazione stabilito dall’ICE [https://it.wikipedia.org/wiki/IntercontinentalExchange]. 

Il problema del C-price è quello di  esporre gli agricoltori alle fluttuazioni del mercato e alle dinamiche speculative, senza tenere conto dei costi produttivi dei farmer. Inoltre, condizioni climatiche sempre più imprevedibili portano a fluttuazioni di prezzo maggiori. Insomma, tutto va di pari passo a complicare le cose! Infatti, può succedere che un agricoltore non riesca a coprire i costi di produzione perché il c-price diventa troppo basso. Addirittura, essendo il C-price stabilito in dollari, spesso i piccoli produttori risentono anche del tasso di cambio.

Molti farmer ed esperti del settore chiedono da tempo un nuovo sistema di prezzi. Ma ad oggi, purtroppo, un’alternativa non esiste. [https://perfectdailygrind.com/2018/10/rethinking-the-c-price-should-we-change-how-we-price-coffee/

Un consiglio personale

Potrei andare avanti ancora e ancora, ma mi fermo qui! L’unico consiglio che mi sento di dare è quello di scegliere sempre chi porta avanti un’idea di mondo sostenibile, si impegna per la qualità e per la tutela dei diritti. 

Chi come me lavora nel settore del caffè di qualità si rende conto di quanto sia difficile avere a che fare con una materia prima di origine coloniale e talmente massificata da non essere quasi nemmeno considerata un alimento.

Quindi, quando avrai in mano un pacchetto di caffè, scegli quello con più informazioni! Cerca il nome di chi lo coltiva, vai a vedere il sito web della torrefazione. Di che varietà si tratta e in quale regione cresce il caffè che hai in mano? 

Informati e cerca di acquistare da chi ti rende facile l’accesso all’informazione! Solo così sosterrai chi punta sulla qualità e non rinuncia alla tutela dei diritti e dell’ambiente. 

C’è un mondo dietro al caffè: persone, territori, emozioni, lavoro e sudore: proteggiamoli!


Qui di seguito inserisco link ad articoli, blog e a molte delle fonti che ho utilizzato per la stesura dell’articolo, oltre agli appunti dei corsi “Coffee Sustainability Program” della Specialty Coffee Association.

https://www.ncausa.org/about-coffee/history-of-coffee#:~:text=Missionaries%20and%20travelers%2C%20traders%20and,while%20others%20were%20short%2Dlived.
Peru:

https://perfectdailygrind.com/2019/11/a-guide-to-perus-coffee-producing-regional-profiles/

Rwanda:

https://perfectdailygrind.com/2015/04/the-history-of-rwandan-coffee-the-story-behind-epiphanie-muhirwa/

https://uknowledge.uky.edu/cgi/viewcontent.cgi?article=1036&context=oswald

https://stir-tea-coffee.com/coffee-report/success-in-coffee-erasing-rwanda’s-sad-history/

https://newint.org/features/2019/04/17/global-coffee-trade’s-role-rwandan-genocide

https://www.cbi.eu/story/promoting-equal-rights-men-and-women-rwandan-coffee-sector

Etiopia:

https://perfectdailygrind.com/2015/06/the-history-legend-of-ethiopian-coffee-the-story-behind-misty-valley/

https://courier.unesco.org/en/articles/ethiopia-home-coffee?TSPD_101_R0=080713870fab20003824c6c86db278c79870e4bb52d922ec4a9a4bcb6072f11d1ff0765a8c22d9c308c790f5851430004a6b11395fb005620057a65045c9172b9e0abe03d9f3f1dfd86a9d45992d1285b6ea8ce6b3263e8a67f387f0ff5e1c96

El Salvador:

https://perfectdailygrind.com/2020/11/a-guide-to-coffee-production-in-el-salvador/

Coffee quality: 

https://sca.coffee/sca-news/25/issue-17/climate-change-coffee-quandry-what-we-know-and-need-to-know-about-climate-changes-impact-on-coffee-quality

https://www.nationalgeographic.com/environment/article/what-climate-change-means-for-future-of-coffee-cashew-avocado

Climate change: 

https://sprudge.com/how-is-climate-change-impacting-coffee-180089.html

https://static1.squarespace.com/static/584f6bbef5e23149e5522201/t/5b326b1ff950b7e15cb9d9d1/1530030888030/Climate+Change+and+Coffee%3AActing+Globally+and+Locally.pdf